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Al congresso mondiale di oncologia (ASCO), tenutosi a giugno 2018 a Chicago, sono stati presentati i dati dello studio francese PRODIGE 24/CCTG PA.6 trial, che hanno mostrato un significativo vantaggio per i pazienti operati per adenocarcinoma duttale del pancreas trattati con polichemioterapia (schema FOLFIRINOX modificato), rispetto a quelli trattati con monoterapia a base di gemcitabina (standard terapeutico). Vantaggi sia in termini di tempo mediano alla recidiva (21.6 vs 12.8 mesi) che in termini di sopravvivenza mediana complessiva (54.4 vs 35 mesi). A 3 anni di distanza si è osservato inoltre un 15% in più di pazienti vivi nel braccio di trattamento con FOLFIRINOX.
Dati decisamente importanti anche se confrontati con l’ultimo trial di terapia adiuvante (ESPAC-4), pubblicato dal gruppo inglese (Neoptolemos JP, Lancet 2017), dove pure la combinazione di gemcitabina e capecitabina aveva dimostrato un vantaggio statisticamente significativo ma solo in termini di sopravvivenza mediana complessiva rispetto a monoterapia a base di gemcitabina (28 vs 25.5 mesi).
Lo schema FOLFIRINOX rappresenta pertanto un nuovo standard terapeutico nella cura del tumore del pancreas operato. Tuttavia il profilo di tossicità perlopiù ematologica, gastroenterologica e neurologica, non trascurabile in una popolazione di pazienti spesso assai debilitata dopo una chirurgia maggiore come quella pancreatica, rende questa cura un trattamento indirizzato a quella fascia di pazienti FIT, cioè in buone condizioni generali, in rapido recupero clinico post-chirurgico, perlopiù giovani e privi di severe co-morbidità.
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