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In che modo una persona può trarre vantaggio della telemedicina in ambito odontoiatrico?

La telemedicina permette di abbattere le distanze che esistono tra medico e paziente. Credo che questo sia un aspetto molto importante anche in odontoiatria. Grazie alla telemedicina, è infatti possibile a un paziente che si trova anche a molti chilometri di distanza dalla struttura sanitaria di riferimento inviare al chirurgo o, nel mio caso, all’implantologo esami strumentali – come la TAC – per avere informazioni in merito alla possibilità o meno di eseguire un intervento e di inserire degli impianti dentali in funzione dei volumi ossei residui.

Ci faccia un esempio.

È possibile oggi, grazie alle nuove tecnologie, fare delle diagnosi molto più appropriate. In odontoiatria stanno prendendo sempre più piede i cosiddetti “scanner digitali intra-orali”, che sono degli scanner che permettono di realizzare la classica impronta, in formato però digitale. A questo punto, il chirurgo che si trova a molti chilometri di distanza rispetto al paziente, può ricevere online impronte e radiografie, e da queste fare una diagnosi molto accurata e precisa.

La telemedicina può essere uno strumento utile anche agli stessi medici?

Sicuramente. Grazie alla telemedicina, a cambiare è anche il modo di comunicare tra colleghi. Così come, infatti, il paziente può inviare delle indagini strumentali all’implantologo per avere un parere, ci può essere anche una comunicazione a distanza tra medici in merito alla valutazione di una determinata situazione clinica. Per esempio, un chirurgo che si trova a Lecce o a Lisbona, può inviare a un collega che si trova a Milano la TAC e le impronte in formato digitale di un paziente, ed eseguire così insieme a lui una diagnosi corretta in merito a quel caso clinico.

In che modo si può parlare di “innovazione” in odontoiatria?

Per l’odontoiatria e per l’implantologia, gli ultimi anni sono stati densi di novità. Ad esempio, sta prendendo sempre più piede la metodica della “implantologia computer-guidata”, che permette al chirurgo di programmare l’intervento su un computer e, partendo dalla valutazione di una TAC, di stampare tramite stampante 3D una cosiddetta “dima chirurgica”, che permetterà in fase intra-operatoria di posizionare gli impianti nella posizione prestabilita senza necessità di dover eseguire incisioni o dare punti di sutura. Questo ha degli evidenti vantaggi soprattutto nel post-operatorio, che riguardano il disagio, il gonfiore o il dolore.
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Titolare dello Studio Dentistico Lazzari di Milano

Il dottor Lazzari si occupa di tutte le patologie del cavo orale che necessitano di un approccio chirurgico per la loro risoluzione (cisti, denti del giudizio sintomatici, lesioni delle mucose orali, apicectomie, etc.) e di riabilitazioni implanto-protesiche (impianti dentali, tecniche rigenerative accessorie, innesti di osso, rialzi di seno mascellare, innesti gengivali, etc.).