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Tabagismo e covid-19

I motivi per smettere di fumare non mancavano di certo se si considera che la dipendenza tabagica rappresenta la prima causa di morte evitabile nel mondo, ma in seguito alla pandemia di Covid-19 i fumatori potranno averne di ulteriori. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti sembra che i fumatori positivi all’infezione presentino generalmente una situazione clinica più grave durante il ricovero ospedaliero rispetto ai non fumatori, con maggiori probabilità di necessitare della terapia intensiva e della ventilazione meccanica.

Non solo, ma i fumatori attivi, passivi e anche gli ex fumatori tendono ad avere una ridotta capacità polmonare, proprio su uno degli organi bersaglio del coronavirus, prestandosi così ad essere più fragili e vulnerabili. In attesa che tali dati preliminari vengano confermati dalla letteratura scientifica, quello che possiamo però già dire con certezza è che l’atto stesso del fumo, con le dita che vengono a stretto contatto con le labbra, aumentino la trasmissione del virus. Anche le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato non rappresentano un’alternativa sicura sia per il medesimo rischio di trasmissione del coronavirus dalle mani alle mucose della bocca sia perché il loro utilizzo può sopprimere i geni della risposta immunitaria e infiammatoria nelle cellule epiteliali nasali in modo simile al fumo di sigaretta tradizionale.

Nella pratica clinica come psicoterapeuta, proseguita durante l’isolamento mediante la terapia online a distanza, ho potuto constatare come molti ex-fumatori abbiano avuto delle ricadute, utilizzando il fumo come modalità disfunzionale per fronteggiare l’ansia e lo stress connessi a una situazione nuova, inaspettata e di difficile gestione. Il lavoro terapeutico con loro è stato quello di sostituire gradualmente tale dipendenza, con modalità di gestione dello stress più efficaci e salutari come ad esempio attività fisica, esercizi di mindfulness, tecniche di rilassamento, visualizzazioni guidate e obiettivi a breve termine verificati ogni settimana.

I Centri Antifumo e l’importanza di smettere di fumare

La “Giornata Mondiale Senza Tabacco” ci ricorda i numeri impietosi dei morti ogni anno per fumo, superiori di gran lunga, facendo un confronto omogeneo, a quella di qualsiasi conflitto bellico passato e presente, ma oggi affrontare e interrompere questa dipendenza è ancora più importante e possibile scegliendo l’aiuto adeguato. Presso i Centri Antifumo iscritti nell’elenco dell’Istituto Superiore di Sanità, i fumatori possono avvalersi di interventi integrati per smettere di fumare che associano un aiuto medico farmacologico a uno psicologico seguendo le più recenti e validate linee guida in materia di trattamento della dipendenza tabagica.

In questi Centri viene valutata la tipologia di fumatore, i precedenti tentativi per smettere, i livelli di dipendenza fisica e psicologica, l’ambiente in cui è inserito il fumatore, le sue abitudini e la sua motivazione a smettere. La maggior parte dei fumatori che effettua un tentativo per smettere di fumare non riesce a rimanere astinente nel lungo periodo, non per mancanza di volontà, perché trattandosi di una dipendenza a tutti gli effetti richiede uno specifico trattamento. Se ti rendi conto che nonostante gli sforzi non riesci a smettere di fumare, chiedi un aiuto presso un Centro Antifumo, oggi hai ulteriori e diversi motivi in più!

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Psicologo Psicoterapeuta

Co-fondatore, Responsabile e Coordinatore del Centro Antifumo “Smettere di fumare” del Policlinico San Donato, dell’Ospedale San Raffaele e Casa di Cura La Madonnina di Milano.

“I venerdì di Europa Uomo“: Coordinatore e Responsabile del gruppo di auto-aiuto per pazienti con tumore alla prostata dell’Associazione Europa Uomo, per affrontare l’esperienza di tumore e l’impatto che essa ha sulla vita delle persone direttamente coinvolte e delle loro famiglie.

Il dr. Lombardi è esperto nel trattamento di disturbi psicologici in area clinica e psico-oncologica, quali ansia, stress, depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno, disturbo post-traumatico da stress, disturbi psico-somatici, percorsi di accompagnamento alla malattia oncologica e del lutto individuali e familiari.