Durante la prima visita oncologica al paziente viene consegnato un foglio illustrativo degli effetti collaterali suddivisi per singolo farmaco insieme alle principali terapie da assumere in caso di necessità.
Chemioterapia
I principali effetti collaterali della chemioterapia riguardano i valori del sangue: un abbassamento dei globuli bianchi può rendere il paziente più soggetto ad infezioni e dunque anche alla febbre, mentre l’abbassamento dei globuli rossi indica che il paziente diventa anemico e potrebbe sentirsi più stanco e spossato, con aumento dei battiti del cuore, invece un abbassamento delle piastrine può provocare una maggiore facilità ai sanguinamenti anche per minimi traumi.
L’infiammazione della mucosa della bocca e dell’intestino possono provocare rispettivamente mucosite e quindi bruciore alla masticazione e alla deglutizione e diarrea.
Con alcuni tipi di chemioterapie si potrebbe verificare un diradamento dei capelli fino ad una vera e propria alopecia, che regredirà progressivamente alla sospensione del trattamento.
Inoltre potrebbe manifestarsi un peggioramento della funzione renali (evidenziabile agli esami del sangue e delle urine nelle 24 ore), del fegato (evidenziabile agli esami del sangue), un calo dell’udito (ipoacusia) o insorgenza di fischi alle orecchie (acufeni), piccoli tagli alla cute delle mani e dei piedi (paronichia), e un formicolio alle mani e ai piedi (parestesie). Tutti questi effetti collaterali sono reversibili, soprattutto se in fase iniziale.
Infine, la nausea e/o il vomito potrebbero presentarsi in corso di trattamento soprattutto nei primi 7-10 giorni dalla chemioterapia e regrediranno nei giorni successivi.
Terapia biologica
I principali effetti collaterali della terapia biologica sono: follicolite (presenza di brufoli e rossore più o meno pruriginosi soprattutto al cuoio capelluto, volto e al tronco), infiammazione della bocca (mucosite), piccoli tagli alla cute delle mani e dei piedi (paronichia), comparsa di peli superflui (irsutismo) e aumentato rischio di infezione soprattutto polmonare.
Radioterapia
Il trattamento radioterapico eseguito sul distretto testa-collo, può provocare infiammazione della gola, della bocca e dell’esofago, tale da causare dolore alla masticazione e deglutizione (odinofagia), ridotta salivazione (xerostomia), piccole ulcere alla lingua e al cavo orale (mucosite) con eventuale sovrapposizione di patina biancastra (candidosi), difficoltà nella meccanica della deglutizione (disfagia) con possibile tosse successiva alla deglutizione stessa, infiammazione della cute interessata con rossore (eritema), gonfiore soprattutto sotto al mento (edema post-attinico), ustioni di vario grado con desquamazione e ulcerazione (radiodermite).
Il radioterapista e l’oncologo gestiranno con medicazioni ad hoc i suddetti effetti collaterali e, laddove fosse necessario, proporranno per un breve periodo, il posizionamento di un tubicino che dal naso arriva nello stomaco (sondino naso-gastrico) in modo da poter garantire l’alimentazione e l’idratazione corretta e adeguata ai pazienti, per permettere la guarigione della zona interessata dall’infiammazione e a rischio di infezione.
Futuro
Nel prossimo futuro per il tumore spinocellulare del cavo orale (anche chiamato epiteliale o squamocellulare) verrà approvata la rimborsabilità dell’immunoterapia (Nivolumab) nei pazienti progrediti dopo un trattamento con chemioterapia o recidivati prima dei 6 mesi dal trattamento con chemioterapia (a base di un farmaco chiamato platino) associata a radioterapia.