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Le anemie sono condizioni patologiche in cui il paziente giunge all’attenzione del medico manifestando sintomi quali:
– pallore,
– affanno,
– palpitazione del cuore,
– debolezza,
– mal di testa,
– dispnea,
– vertigini,
– disturbi visivi e cardiocircolatori.
Si tratta di condizioni che sono caratterizzate da una riduzione dei globuli rossi (chiamati anche eritrociti) e da una diminuzione di emoglobina nel sangue (inferiore a 13 g/dl negli uomini e 12 g/dl nelle donne). L’emoglobina è una proteina presente all’interno dei globuli rossi e che ha la funzione di legare l’ossigeno a livello degli alveoli polmonari e di distribuirlo a livello dei tessuti. I sintomi dell’anemia sono in gran parte riconducibili a una carenza di ossigenazione dei tessuti.
È possibile distinguere le anemie in tre gruppi principali:
– Anemie ipocromiche microcitiche, caratterizzate da scarso contenuto di emoglobina per globulo rosso e globuli rossi di dimensioni ridotte. Ne fanno parte le talassemie e le anemie iposideremiche.
– Anemie normocromiche normocitiche, caratterizzate da un contenuto normale in emoglobina per globulo rosso e globuli rossi dalle dimensioni normali. Ne sono un esempio l’anemia post-emorragica e l’anemia in corso di malattie infiammatorie.
– Anemie macrocitiche ipercromiche, nelle quali si hanno globuli rossi di dimensioni maggiori e un contenuto maggiore in emoglobina. Queste condizioni si manifestano ad esempio nelle carenze della vitamina B12 o di acido folico, in cui è compromesso il processo maturativo dei globuli rossi.
Il numero di globuli rossi può diminuire per: eccessiva perdita di globuli rossi (in caso di emorragie acute o croniche o per eccessiva emolisi (distruzione dei globuli rossi) indotta da farmaci, piombo, infezioni, leucemie o veleni) o per una loro alterata sintesi (per carenza di ferro, vitamina B12, folati, in caso di epatopatie o a causa dell’assunzione di farmaci).
Categoria a parte sono le emoglobinopatie, condizioni nelle quali l’emoglobina risulta alterata per la presenza di disordini genetici che comportano una diminuita o alterata sintesi delle componenti che la costituiscono. Alcune non presentano particolari manifestazioni cliniche. Le più importanti sono: l’anemia falciforme e le talassemie, tra le quali si annovera l’anemia mediterranea.
Annoveriamo infine le anemie emolitiche, caratterizzate da una riduzione della vita media dei globuli rossi circolanti, da una loro distruzione prematura. Può essere dovuta a cause intraglobulari (legata ad alterazioni del globulo rosso) o extraglobulari (per cause indipendenti dai globuli rossi).
Le diverse tipologie di anemie presentano molti sintomi in comune, come:
-l’astenia,
-la sensazione di debolezza,
-la tachicardia,
-la dispnea da sforzo,
-le vertigini,
-il pallore e il mal di testa.
La diagnosi si basa sulla valutazione dell’emocromo e su eventuali altri elementi quali l’esame dello striscio di sangue e la conta dei reticolociti.
Il trattamento, in generale, cambia a seconda del tipo di anemia. In caso di carenza di acido folico, vitamina B12 o ferro si ricorre infatti alla somministrazione per via orale o iniettiva dell’elemento carente. Nelle forme da insufficiente produzione di globuli rossi si possono somministrare fattori che ne stimolano la produzione di globuli rossi (come l’eritropoietina) o si deve ricorrere a trasfusioni di sangue.
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